Ozzy, il suo pensiero sulla collaborazione con l’AI di Randy Rhoads
Il 07/12/2023, di Maurizio Buccella.
Di sicuro il recente inedito dei Beatles ‘Now and Then’, i cui i contributi dei membri deceduti sono stati assemblati insieme alle parti registrate dalla metà in vita grazie alle tecnologie AI, ha rivoluzionato il modo di concepire la musica spostando i limiti dell’immaginabile oltre quelli che, per quanto suoni altisonante, caro alla letteratura fantastica, si possono definire “il confine tra la vita e la morte”.
Durante l’ultima puntata della versione podcast di The Osbournes la questione è stata sollevata dal figlio della storica rockstar Jake; in particolare Jake sonda l’ apertura alla prospettiva di registrare musica inedita col chitarrista Randy Rhoads, che collaborò alla carriera solista post Black Sabbath fino al tragico incidente aereo in Florida in cui perse la vita. Il Madman risponde senza scartare a priori le possibilità di ricorrere all’ AI: “Bene, sai cosa? Sono aperto finché si tratta di roba di buona qualità”. Poi, in riferimento all’inedito dei Beatles, Ozzy sottolinea che si tratta di un pezzo di Lennon che, grazie all’ AI, è stato completato e ripulito. Detto ciò, dopo aver fatto notare che non esistono registrazioni come si deve lasciate ai posteri da Rhoads. La moglie-manager Sharon Osbourne, madre di Jake, invece appare più preoccupata rispetto all’uso dell’AI nell’ industria musicale, sottolineando che un’ottima percentuale della produzione attuale è realizzata in digitale “Si tratta solo di passare da un computer all’altro. Ma ciò non vuol dire affatto che la cosa mi piaccia.”