Blacklist, condividono il nuovo singolo “Lovers In Mourning”
Il 10/11/2022, di Andrea Lami.
Il collettivo coldwave atmosferico Blacklist, con sede a New York, ha pubblicato oggi il suo attesissimo secondo album “Afterworld” tramite Profound Lore Records. Con dieci brani nuovi di zecca, ricchi del sound accattivante e distintivo della band, “Afterworld” riprende senza soluzione di continuità da dove il suo predecessore “Midnight of the Century” (2009), acclamato dalla critica, aveva lasciato: Inni potenti e oscuri, che fondono elementi di shoegaze e heavy metal con la coldwave in un movimento fluido. A supporto del nuovo album, la band ha appena pubblicato un video musicale per il brano “Lovers In Mourning”, visibile in streaming qui:
Joshua Strachan sulla canzone:
Con questa canzone sono confluite molte cose strane e forse apparentemente non correlate. Ma con Blacklist mi piace fare leva su queste cose. Il post-punk è in un certo senso un esercizio di genere, quindi non ha senso fare le cose in modo banale. Come gran parte di “Afterworld”, questa canzone parla del desiderio e della nostalgia, ma anche della sensazione che l’amore possa essere impossibile o per sempre fuori dalla tua portata. Che sia a causa della distanza, dell’isolamento o di un sacco di sfortuna, credo che tutti noi abbiamo colpito quei muri in un momento o nell’altro.
Quello che musicalmente era iniziato come un riff in stile primi Mötley Crüe/metà anni ’80 di Ozzy si è trasformato molto rapidamente in questa cosa dal suono malinconico quando ho azionato il pedale del synth. Pochi mesi prima avevo terminato il disco Meridiane, una collaborazione dark ambient con Pieter Nooten (Clan of Xymox) con la partecipazione di Warren Defever (His Name is Alive) e Kennedy Ashlynn (SRSQ, Them Are Us Too). Lavorando con Pieter ho imparato molto sull’arrangiamento e sulle dinamiche, così ho deciso di buttarmi a capofitto in una sorta di “Hounds of Love” con batteria e archi. È venuto fuori in modo sorprendentemente naturale.
Il ritornello fa riferimento agli “amanti incrociati”, un’espressione ben nota di Shakespeare, ma credo che meno persone sappiano che si tratta di un riferimento all’astrologia, all’idea che ciò che si desidera personalmente non è tracciato nel futuro che le stelle predicono. Quindi, quando dico “le stelle incrociate non significano nulla”, mi riferisco al fatto di sentirmi condannato, ma anche di rifiutare questa disperazione. All’epoca mi sono trovato a relazionarmi con film di vampiri molto familiari come “The Hunger” in un modo nuovo, come personaggi che hanno vissuto eoni di isolamento dal mondo esterno, per i quali l’amore è complicato o forse impossibile. Mi interessava l’idea di rendere un certo omaggio spudorato a brani di riferimento come “Bloodletting” dei Concrete Blonde e “Black No. 1” dei Type O Negative, ma allo stesso tempo di farli entrare in un territorio nuovo, dove, una volta scrostati i tropi metagotici, ci sono strati di autentica vita interiore che si collegano ai nostri turbamenti emotivi più profondi.