3Onvega, in uscita ora Kolorbloks
Il 19/10/2022, di Andrea Lami.
E’ in uscita ‘Kolorbloks’ lavoro a firma 3Onvega. Il disco è stato registrato presso il NiCe studio di Piacenza, un home studio più che uno studio standard. Lo studio appartiene ai fratelli Crippa, Camillo ed Enrico, entrambi musicisti di grande esperienza (Kubark, Go Dugong, Nico) e veri appassionati di musica: lo studio non è il loro lavoro principale, ma piuttosto il risultato dell’esperienza e della competenza (oltre che dell’attrezzatura) accumulata negli anni. Enrico e Alessandro sono amici da anni ed è per questo che Alessandro ha proposto di registrare ‘Kolorbloks’ al NiCe, avendo anche ascoltato alcune delle loro registrazioni (Nico, Le Sacerdotesse dell’Isola del Piacere).
Alessandro era infatti molto convinto che registrare lì avrebbe dato la possibilità di creare un legame -umano e artistico- con il resto della band, arricchendo il materiale che avevamo tra le mani. Quasi tutte le scelte sonore sono state discusse e condivise come un ensemble di cinque persone ed Enrico e Camillo sono stati estremamente proattivi nel fornire spunti e idee sonore: il loro contributo all’intero lavoro è stato strumentale ed estremamente prezioso. Vale la pena notare che l’intero disco è stato registrato in analogico e che l’intero arsenale di amplificatori, microfoni e pedali per effetti posseduto da Enrico e Camillo è stato utilizzato molto bene.
La registrazione di ‘Kolorbloks’ è stata un po’ un’avventura, perché è avvenuta durante gli anni della pandemia che stiamo vivendo: dopo una sessione di pre-produzione nel luglio 2020 (che era già stata rimandata di quattro mesi all’inizio della pandemia) abbiamo registrato batteria e basso tra settembre e ottobre 2020.
La band ci racconta: ‘Il processo che ci ha portato a scegliere il titolo del nostro album, ‘Kolorbloks’, è stato in tutto e per tutto simile al processo di composizione dei nostri pezzi: siamo partiti da un’idea grezza, una suggestione, e abbiamo ragionato fino a trovare una sintesi di elementi a noi cari. Abbiamo sempre pensato che la nostra musica avesse una qualità “geometrica”, essendo basata su ritmi ripetuti, riff in loop e suoni abrasivi, ma un’anima “colorata” nel modo in cui la melodia e i suoni più eterei emergono da queste strutture. Ci ha colpito la parola russa “Mikrorajón”, che descrive gli elementi dominanti dell’urbanistica dell’epoca sovietica: i microdistretti, dove grandi blocchi abitativi sono affiancati da servizi pubblici come scuole, asili, cinema e teatri, dando vita di fatto a microcittà. Questo ci ha ispirato a intendere le nostre opere come “blocchi” contigui ma indipendenti, una sorta di piccoli mondi a sé stanti. Mondi solidi e compatti che però, a differenza dell’immaginario grigio delle costruzioni sovietiche, erano pieni di colori. Da qui l’idea del Color-block, che diventa Kolorbloks, come se fosse una parola di una lingua straniera, e la rappresentazione di un’entità inesistente, ma possibile. Successivamente abbiamo scoperto l’esistenza del termine “Color-blocking”: una pratica, diffusa nel campo della moda, che consiste nell’accostare colori “opposti” e che si ritiene abbia origine dall’opera del pittore olandese Piet Mondrian.
Una scoperta che ha dato un’ulteriore sfumatura, che ci piace, al titolo che abbiamo scelto passando per un’altra strada’.