Brant Bjork, i dettagli del nuovo ‘Bougainvillea Suite’
Il 02/08/2022, di Fabio Magliano.
Uscirà il prossimo 28 ottobre in vari formati di vinile, CD e digitale ‘Bougainvillea Suite’, il nuovo album in studio del leggendario cantante californiano, polistrumentista e membro fondatore dei Kyuss, Brant Bjork. Questo quattordicesimo album in studio vede la leggenda del desert rock indossare con orgoglio le sue influenze rock e soul degli anni ’60, offrendo un 8-tracker incessantemente morbido, sentito e inebriante. Immaginatevi artisti del calibro di Cream, Sly & The Family Stone e Steppenwolf che suonano nel deserto del Mojave con un po’ di vino pregiato e marijuana…’Bougainvillea Suite’ vede la partecipazione dei compagni di band degli Stöner Ryan Güt alle percussioni e alle tastiere e Nick Oliveri alla voce e alla chitarra solista in ‘Bread For Butter’.
TRACKLIST:
1. Trip On The Wine
2. Good Bones
3. So They Say
4. Broke That Spell
5. Bread For Butter
6. Ya’ Dig
7. Let’s Forget
8. Who Do You Love
Brant Bjork ha trascorso oltre un quarto di secolo nell’epicentro del desert rock californiano. Dai De-Con, punk hardcore di Mario Lalli dei Fatso Jetson, alla batteria e alla composizione dei primi album dei Kyuss, fino al fuzz seminale dei Fu Manchu dal 1994 al 2001, passando per la produzione di altre band, la messa in piedi di progetti collaterali come Ché, l’avvio della sua carriera solista come cantante, chitarrista e bandleader, la fondazione della sua etichetta discografica e molto altro ancora, la sua storia è una narrazione tortuosa di creatività implacabile e senza fronzoli.
Per essere una persona così esteriormente rilassata, non si è mai preso una pausa. Sebbene Bjork abbia mostrato diversi lati di sé in album come il suo debutto solista del 1999, ‘Jalamanta’, carico di funk, il pastoso ‘Local Angel’ (2004), ‘Tres Dias’ del 2007, prevalentemente acustico, e i rocker più pesanti ‘Somera Sól’ (2007), ‘Gods & Goddesses’ (2010) e le due uscite più recenti con ‘The Low Desert Punk Band’, ha mantenuto una rappresentazione naturale di se stesso nel suo materiale, sia che si tratti dei Thin Lizzy-ismi della finta full-band Brant Bjork and the Operators del 2002 (in realtà solo Bjork che suona per lo più da solo), sia che si tratti dello spirito da jam-room di “Dave’s War” da Tao of the Devil. Quando si ascolta Brant Bjork, lo si sa, perché non c’è nessun altro che suoni come lui.
Questo fatto e anni di tournée hanno fatto di Brant Bjork un ambasciatore del deserto della California del Sud e del movimento musicale nato lì tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. Negli ultimi anni, quando l’interesse dell’underground è aumentato, Bjork è stato una figura fondamentale, riallineandosi con il suo ex compagno di band John Garcia per suonare la batteria e scrivere in Kyuss Lives!/Vista Chino, celebrando e costruendo su quell’eredità e dando a una nuova generazione di fan la possibilità di vederla accadere in tempo reale.
Avendo raccontato la sua storia in film come ‘Sabbia’ di Kate McCabe (2006) e nei documentari ‘Such Hawks Such Hounds’ (2008) e ‘Lo Sound Desert’ (2015), ha rappresentato il desert rock in patria e all’estero con un’onestà non inferiore a quella che ha riversato nella musica che ha contribuito a creare. Lo stesso impulso ha portato alla fondazione del suo Desert Generator nel 2016, un festival annuale che si tiene a Pioneertown, in California, con una portata internazionale che cattura l’intimità e l’aura senza tempo della cultura del deserto, includendo musica, uno spettacolo di furgoni, il pre-show Stoned & Dusted in una località segreta del deserto e un’evoluzione che sembra continuare nel prossimo futuro.
Il lavoro di Bjork, con qualsiasi progetto, ha sempre avuto una sensibilità ribelle. Ha sempre percorso la sua strada. Ma soprattutto, la sua carriera attraverso Kyuss, Fu Manchu, Ché, Vista Chino e il suo fondamentale lavoro da solista è stata all’insegna della libertà attraverso il rock and roll, raggiunta attraverso la rappresentazione più vera della persona e del luogo come arte. Questo, insieme a un sacco di groove, ha aiutato Brant Bjork a definire il desert rock come un fenomeno mondiale, e qualunque cosa accada in seguito, continuerà a renderlo il suo più indispensabile praticante. (Parole di JJ Koczan, The Obelisk)
A proposito di ‘Bougainvillea Suite’, Brant Bjorkdice: “Questo è un disco agrodolce per me. Ci sono stati molti cambiamenti nella mia vita. Alcuni sono più positivi di altri. Ma è sempre una benedizione poter fare un disco e far arrivare la musica ai fan. Questo è l’ultimo disco registrato nel mio studio di Joshua Tree. Sto dicendo addio a un’epoca e sto guardando verso nuovi inizi”. “Bougainvillea Suite” è stato prodotto da Yosef Sanborn e Brant Bjork. È stato mixato da Yosef Sanborn presso The Rad Cabin a Joshua Tree, CA. Il disco vede la partecipazione di Ryan Güt alle percussioni e alle tastiere e di Nick Oliveri alla voce e alla chitarra solista in “Bread For Butter”. L’artwork è stato creato da Brant Bjork e Mario Lalli.