Bobby Joe Long’s Friendship Party, fuori il nuovo album ‘Aoh!’
Il 14/06/2022, di Fabio Magliano.
‘AOH!’ è il titolo del nuovo album della formazione romana Bobby Joe Long’s Friendship Party, da martedì 14 giugno in tutte le piattaforme digitali e vinile pubblicato da Aldebaran Records.
I Bobby Joe Long’s Friendship Party anche conosciuti come Oscura Combo Romana, sono una band drama-synth-coatto-wave di Roma Est, nata all’interno di un movimento artistico denominato 03:33, con l’intento di proporre contenuti attraverso un linguaggio diretto (coatto) e di sperimentare sonorità attingendo a una vasta gamma di stili che fluttuano tra la dark-wave e il synth-pop.
“AOH!”, quarto lavoro della band, arriva dopo la cosiddetta trucilogia di Roma Est (“Roma Est” 2016, “Bundytismo” 2017 e “Semo Solo Scemi” 2019). A differenza dei primi tre lavori, la produzione è completamente sviluppata in formato analogico, e le atmosfere spaziano tra punk, post punk, italo disco per finire in terreni sonori del tutto inediti.
Nella visione di Bobby Joe Long’s Friendship Party c’è la Roma Est dei primi Anni ’90, dove l’influsso degli ’80 -però- è ancora vivo nella cultura di massa. Nobilitare la componente poetica dalla periferia anche con l’uso di forti contenuti dialettali, raccontare la cultura pop con citazioni musicali e letterarie, è in qualche modo il filo conduttore di questo disco. Nove tracce visionarie dove il cantato (quasi recitato) di Henry Bowers conduce l’ascoltatore in un viaggio che passa dalla canzone popolare romana a Laura Palmer, dalla narrazione didascalica della cronaca nazionale dell’epoca e delle mode fino a un ritratto di D’Annunzio. Tra poesia urbana e sperimentazione futurista, “AOH!” raccoglie ed elabora concetti e atmosfere degli ’80, integrando nel concept artistico la componente “coatta” neorealista che viene elevata ad elemento letterario identitario. Chitarre joydivisioniane e drum machine dei migliori Depeche Mode incontrano il pathos delle linee vocali che evocano scenari surreali e verosimili, tra synth gommosi, sax e scratch.
La band capitanata da Henry Bowers (voce, testi, produzione), comprende anche Arthur Ciangretta (chitarra, arrangiamenti, produzione), Peter Spandau (basso, arrangiamenti, produzione), Donald Renda (batteria), DJ Myke (scratch) e Tommy Bianchi (programmazione, drum machine, synth e sax).
La copertina, che incrocia la celebre interiezione popolare romanesca “ahó” con la tipica “A” cerchiata simbolo universale del movimento anarchico, è poi un dichiarato manifesto della loro visione.
Per l’edizione in vinile sono previste 500 copie, dalla 1 alle 100 collector’s edition cover serigrafata a mano con tributo a Richard Benson, dalla 101 alla 250 con cover standard e vinile trasparente, dalla 251 alla 500 cover standard e vinile nero e 5 test pressing numerati. Tutte le edizioni avranno lo stesso inserto con testi, crediti e dischi numerati a mano.
“AOH!”, quarto lavoro della band, arriva dopo la cosiddetta trucilogia di Roma Est (“Roma Est” 2016, “Bundytismo” 2017 e “Semo Solo Scemi” 2019). A differenza dei primi tre lavori, la produzione è completamente sviluppata in formato analogico, e le atmosfere spaziano tra punk, post punk, italo disco per finire in terreni sonori del tutto inediti.
Nella visione di Bobby Joe Long’s Friendship Party c’è la Roma Est dei primi Anni ’90, dove l’influsso degli ’80 -però- è ancora vivo nella cultura di massa. Nobilitare la componente poetica dalla periferia anche con l’uso di forti contenuti dialettali, raccontare la cultura pop con citazioni musicali e letterarie, è in qualche modo il filo conduttore di questo disco. Nove tracce visionarie dove il cantato (quasi recitato) di Henry Bowers conduce l’ascoltatore in un viaggio che passa dalla canzone popolare romana a Laura Palmer, dalla narrazione didascalica della cronaca nazionale dell’epoca e delle mode fino a un ritratto di D’Annunzio. Tra poesia urbana e sperimentazione futurista, “AOH!” raccoglie ed elabora concetti e atmosfere degli ’80, integrando nel concept artistico la componente “coatta” neorealista che viene elevata ad elemento letterario identitario. Chitarre joydivisioniane e drum machine dei migliori Depeche Mode incontrano il pathos delle linee vocali che evocano scenari surreali e verosimili, tra synth gommosi, sax e scratch.
La band capitanata da Henry Bowers (voce, testi, produzione), comprende anche Arthur Ciangretta (chitarra, arrangiamenti, produzione), Peter Spandau (basso, arrangiamenti, produzione), Donald Renda (batteria), DJ Myke (scratch) e Tommy Bianchi (programmazione, drum machine, synth e sax).
La copertina, che incrocia la celebre interiezione popolare romanesca “ahó” con la tipica “A” cerchiata simbolo universale del movimento anarchico, è poi un dichiarato manifesto della loro visione.
Per l’edizione in vinile sono previste 500 copie, dalla 1 alle 100 collector’s edition cover serigrafata a mano con tributo a Richard Benson, dalla 101 alla 250 con cover standard e vinile trasparente, dalla 251 alla 500 cover standard e vinile nero e 5 test pressing numerati. Tutte le edizioni avranno lo stesso inserto con testi, crediti e dischi numerati a mano.
https://youtu.be/Nr0nuO2Pl2M