Km97, dopo dodici anni chiude lo storico locale leccese
Il 13/06/2022, di Francesco Faniello.
Chiude il Km97 di Lecce: dodici anni di musica e cultura cancellati in trenta giorni.
“Per urgenti esigenze legate all’imminente ristrutturazione dell’infrastruttura ferroviaria”, si legge sulla raccomandata ricevuta qualche giorno fa, “entro il 30 giugno gli spazi dovranno essere sgomberati, procedendo, oltretutto “al ripristino dello stato originario dei luoghi”.
Gli spazi di cui si parla sono quelli del Km97. Un vecchio casello ferroviario che ha vissuto una nuova primavera, dal 2010 a oggi, arrivando a ospitare, attualmente, tre sale prova, uno studio di registrazione, un’audiofficina e un archivio della musica indipendente.
Un luogo di lavoro: sono diversi i contratti di lavoro posti in essere in questi anni. Perché la musica è anche lavoro.
Ma soprattutto un luogo di memoria, per sua natura fortemente simbolico, crocevia di arrivi, soste e partenze.
Una struttura riqualificata col sudore della fronte.
Un posto di musica e di incontro, che ha visto la nascita di progetti condivisi con tante altre realtà del territorio e non, generando fermento culturale e sociale.
“Perché”, è stato chiesto ai funzionari delle Ferrovie? “Perché dobbiamo andar via da qui, e senza neanche un preavviso degno di considerarsi tale?”
È proprio necessario sgomberare uno dei pochissimi caselli, tra quelli dati in gestione anni fa, che ha dato un contributo tangibile e reale alla vita sociale e culturale del territorio?
Prima di individuare questo casello, come indispensabile alla ristrutturazione della rete ferroviaria, si è tenuto conto del valore materiale e immateriale che ha generato, in dodici anni di attività?
Non poteva essere valutata una soluzione alternativa, visto che a pochissima distanza dal Km97 ci sono altri due caselli, completamente inutilizzati?
Al momento, tutte domande senza risposta.
Quel che è certo sono i 30 giorni di preavviso per “smantellare” 12 anni di Km97. Una bella botta, non c’è che dire. Ma sono mazzate che non intaccheranno la comunità, le relazioni e l’energia che si sono generate, in tutto questo tempo.
“Noi non ci fermiamo qui”, dicono i ragazzi del Km97: questo è poco, ma sicuro.