Metallica, Trujillo e l’idea di suonare cover locali durante gli show degli ultimi tour
Il 21/06/2020, di Maria Teresa Balzano.
Durante una recente apparizione in ‘Drinks With Johnny’, la serie TV su Internet ospitata dal bassista degli Avenged Sevenfold Johnny Christ, il bassista dei Metallica Robert Trujillo ha parlato del cosiddetto “doodle”, il divertente e insolito interludio di metà show che i Metallica hanno aggiunto ai loro concerti negli ultimi tour. Ad ogni tappa, Trujillo e il chitarrista Kirk Hammett hanno suonato cover di artisti locali, scegliendo spesso brani che sono molto lontani dal metal. Alla domanda su come sia nata l’idea del “doodle”, Robert ha detto (vedi il video sotto): ‘Eravamo in Europa – non durante l’ultimo tour europeo, ma il tour precedente – eravamo ad Amsterdam, c’è stato un momento di duetto, in cui avremmo dovuto suonare una canzone dei Metallica e abbiamo notato che non stavamo ottenendo il risultato che volevamo. Avevamo la sensazione di dover creare una sorta di preludio che alzasse l’hype per lo show così ho pensato che dovevamo fare qualcosa di diverso. Di punto in bianco Kirk ha iniziato a suonare ‘Chic (Le Freak)’ e mi ha preso alla sprovvista ma ho voluto vedere dove andavamo a parare. Stavamo uscendo di fronte al pubblico suonando una jam funk. La prima volta ho improvvisato perché non conoscevo esattamente la linea di basso, ma poi la seconda notte l’ho presa in pieno.’
Ha continuato: “E’ stato un successo perchè il pubblico ha apprezzato, è iniziato tutto lì in una frazione di secondo. Uno dei membri del nostro team ha suggerito: ‘Perché non suonate “Radar Love” dei Golden Earring (una rock band olandese)? Dalle un’occhiata.” Così ho iniziato a suonare la linea di basso, e poi la folla ha iniziato a cantare, ed è stato fantastico, c’era qualcosa nell’aria, un’idea! Quindi abbiamo iniziato ad ascoltare alcune band locali di ogni città coinvolta nel tour. Ad esempio, uno dei momenti salienti è stato a Praga dove abbiamo suonato una canzone country chiamata “Jožin Z Bažin” [di Ivan Mládek]. E poi abbiamo suonato, a Barcellona, una canzone acustica gipsy, un flamenco, di un artista chiamato Peret, si chiama “El Muerto Vivo”, e ho cantato in spagnolo, ho fatto del mio meglio e la gente è impazzita. Poi quando siamo tornati a casa, abbiamo fatto alcune date negli Stati Uniti, abbiamo riproposto l’idea ma sapevamo che solo in Europa funzionava davvero. Così ho fatto un sacco di ricerche, ho fatto ricerche su ogni singola città, anche sull’Estonia, e ho scoperto quanto fosse divertente riarrangiare il punk o l’alternative o un assolo di fisarmonica, non importava lo stile, ho imparato il fottuto linguaggio, o meglio ho riarrangiato la fonetica del testo. Abbiamo fatto i compiti e ci siamo davvero impegnati, soprattutto a casa di Kirk alle Hawaii, abbiamo lavorato molto insieme per gli arrangiamenti. Ho trascorso circa cinque giorni lì, non facevamo nemmeno surf, ci siamo impegnati moltissimo.”
Non tutti gli artisti che sono stati messi in luce nel “doodle” sono stati lusingati dalla versione Trujillo / Hammett della loro musica. L’ex frontman dei Celtic Frost Tom Gabriel Fischer (a.k.a. Tom G. Warrior) non è stato colpito dalla interpretazione di “The Usurper” che Hammett e Trujillo hanno eseguito durante il concerto dei Metallica a maggio 2019 a Zurigo, Svizzera. ‘L’hanno macellato ed è stato umiliante‘, ha detto Fischer a Rolling Stone. “Perché non tengono lontane quelle dita milionarie da questa roba? Hanno perso da tempo la capacità di suonare il vero metal secondo me. Forse dovrei andare sul palco e fare una versione davvero miserabile di “Hit The Lights “e fare almeno 200 errori per stabilire l’equilibrio”.