Wardruna, i dettagli del nuovo album ‘Kvitravn’
Il 07/02/2020, di Giuseppe Cassatella.
‘Kvitravn’ è il titolo del nuovo album dei Wardruna, la folk band norvegese nota anche ai meno avvezzi al genere per aver collaborato alla colonna sonora della serie TV Vikings. L’album sarà pubblicato su Sony Music/Columbia Germany (in collaborazione con Music for Nations solo per il Regno Unito) il 5 giugno 2020 ed è già disponibile per il preorder a questo link: https://wardruna.lnk.to/Kvitravn_Album. Il primo singolo sarà invece disponibile dal 21 febbraio.
‘Kvitravn’, letteralmente “corvo bianco”, riprende e prosegue musicalmente la trilogia di Runaljod, evidenziando una netta evoluzione del suono unico dei Wardruna. Per questo nuovo capitolo la band norvegese ha utilizzato un’ampia selezione di strumenti tradizionali e storici: la lira Kravik e la lira di Trossingen, la Tagelharp e la Sootharp, la cetra norvegese Langeleik, la crotta, corni di capra, il lur, sia di legno che di bronzo, flauti e il moraharpa.
Alla realizzazione di ‘Kivtravn’ ha partecipato anche un collettivo di cantanti folkloristici guidati da Kirsten Bråten Berg, uno dei più noti portavoce della canzone tradizionale norvegese. Attraverso gli undici brani che compongono ‘Kvitravn’ i Wardruna raccontano storie di stregoneria norrena, spiriti animaleschi, ombre, natura e animismo, della saggezza e dei significati di alcuni miti, di concetti spirituali appartenenti alla cultura norvegese e del rapporto tra saggi e canzoni.
Di seguito il commento del frontman e polistrumentista Einar Selvik: “Recitare e copiare il passato non è difficile, lo è invece comprendere ed integrare pensieri, strumenti, metodi antichi con il vero scopo di creare qualcosa di rilevante per l’era moderna. E’ davvero stimolante ed è ciò che da sempre rappresenta l’obbiettivo finale del nostro lavoro. Sebbene l’album prenda il titolo da una variante del mio nome d’arte totemico, in questo contesto ha poco a che fare con la mia persona; si riferisce al simbolismo e alle leggende sugli animali bianchi sacri che si ritrovano non solo nella tradizione nordica ma anche in altre culture del mondo. Queste creature, spiriti, che siano corvi, serpenti, orsi, elefanti o leoni, sono considerati dalle tradizioni animiste come animali profetici, messaggeri divini e guardiani che portano con sé messaggi di rinnovamento, purezza e costituiscono un ponte tra i mondi”