Tankard, inviato lievito liquido nello spazio per far fermentare la vera “Birra Spaziale”
Il 17/07/2019, di Giuseppe Cassatella.
13 giugno 2019, di primo mattino, il silenzio della landa settentrionale svedese vicino alla piccola città di Kiruna è stato rotto da un sibilo. Alle 04:23 il Centro Aerospaziale Tedesco (DLR) ha lanciato un razzo sonoro di circa 12 metri dalla base missilistica Esrange.
Nel tubo di Payload, fisici e biologi hanno tenuto dieci diversi esperimenti, tra cui quello legato ad alcune piccole fiale di lievito liquido della regione vinicola di Palatina, nel sud della Germania. Ad occuparsene è un gruppo formato da studiosi del DLR, del Weincampus Neustadt e del BierProjekt Landau. Questa squadra vuole indagare se il lievito sia ancora vivo e lavori, dopo il calvario del volo e la permanenza nell’assenza di peso.
L’attenzione scientifica è concentrata su un sottoprodotto del lievito poco conosciuto: la vitamina B12. Questa vitamina è importante per noi umani, per fare sviluppare i nervi e il cervello. Sulla Terra la assorbiamo mangiando noci e carne animale; su un volo per Marte, nessuno dei due è disponibile. “Se vogliamo andare su Marte, dobbiamo imballare tutto ciò di cui abbiamo bisogno per sopravvivere per l’eternità. Per un volo così lungo, non vi è alcun cordone ombelicale con voli di rifornimento come con la ISS”, spiega Jens Hauslage del DLR. Il lievito potrebbe giocare un ruolo chiave nei voli spaziali lunghi, se fosse in grado di resistere al volo.
Gli esperti di vino e di birra della Palatina stabiliranno se il lievito è ancora vitale: il lievito ritorna dove si sente più a suo agio, nelle cisterne del vino e della birra. “Se il lievito riesce a far fronte alla fermentazione normale senza anomalie, questo è un primo buon segno. Successivamente, è possibile compiere ulteriori passi”, spiega il dottor Rex. Una parte del lievito farà vino, un’altra parte produrrà birra, entrambi non commerciabili, ma solo per scopi di ricerca. “È così che ci siamo resi conto di ciò che i Tankard hanno cantato molti anni fa: una vera e propria birra dello spazio!”, dice Dominik Rödel del BierProjekt.
Per sollecitare la benedizione degli dei del metal per l’avventura nello spazio, la band ha autografato il piccolo tubo di plastica “Siamo molto curiosi di vedere quale sarà il risultato. Stiamo incrociando le dita, buona fortuna e saluti!”, ha commentato Andreas “Gerre” Geremia, cantante e frontman del gruppo di culto. “Se tutti noi ci ammaleremo di cancro”, come sospetta il bassista Frank Thorwarth, “resta da vedere”.