Keith Richards, la ristampa di ‘Talk Is Cheap’ e il video dell’inedito ‘My Babe’
Il 16/01/2019, di Maria Teresa Balzano.
Nel 1988 è uscito il primo album solista di Keith Richards, ‘Talk Is Cheap’, una master class di undici brani su tutto ciò che ci può essere di buono nel rock ‘n roll.
Tutto è iniziato nel 1986 quando Keith era irrequieto. Gli Stones non erano attivi e come ha dichiarato lui stesso era uno di quei momenti ‘forget about it’. Aveva lavorato con il batterista Steve Jordan per il film di Chuck Berry ‘Hail Hail Rock ‘n Roll’ ed era alla ricerca di una nuova sfida. Non aveva mai preso in considerazione l’idea di fare un album come solista e ammette di essere stato inizialmente “trascinato scalciando e urlando” nello studio di registrazione.
Durante la sua leggendaria carriera con i Rolling Stone è sempre stato un one band man. ‘Il mio focus principale è sempre stato questo.” dice Keith. “Sentivo che negli Stones avevo il mezzo perfetto per quello che volevo fare. Non potevo immaginare che mettere insieme qualcos’altro sarebbe stato altrettanto appagante.’
Fortunatamente ha dato vita agli incomparabili X-Pensive Winos. Sono stati come una band fin dall’inizio, con il chitarrista Waddy Wachtel, un’ovvia aggiunta a Steve Jordan. ‘Waddy ed io siamo come Ronnie e me’ dice Keith. ‘Nel giro di cinque minuti è come se ti conoscessi da tutta la vita.’
Con Charley Drayton, al basso e percussioni, da tre sono diventati quattro, poi cinque con il cantante e tastierista Ivan Neville. Sono tutti polistrumentisti, musicisti a tutto tondo che hanno fondato un camp a Le Studio, in Quebec. Isolato dalle distrazioni delle grandi città, la musica ha iniziato a scorrere fin dall’inizio. ‘C’era un treno che stava passando e tutto quello che dovevo fare era aggrapparmici.’
Uno dei primi brani che hanno registrato è stata l’esplosiva ‘Take It So Hard’, un classico un po’ tirato ma immediatato che spiega in maniera semplice perché Keith sia soprannominato il riff umano.
Definisce la musica rock moderna. Più tardi le registrazioni si sono spostate a Montserrat, nelle Bermuda e altri locali con apparizioni di ospiti stellari come Sarah Dash, Bootsy Collins, Maceo Parker, iMemphis Horns, Patti Sciafia e Mick Taylor.
C’è una gioiosa spavalderia in ‘Talk Is Cheap’ che permea ogni singola canzone. Suona bene oggi come faceva trent’anni fa – per dirlo con le parole di Keith ‘fresco come il giorno in cui è stato fatto‘. Questa ristampa include 6 bonus track, quattro delle quali vedono la collaborazione del pianista Johnnie Johnson, compresa ‘Big Town Playboy’ di Eddie Taylor, ‘Blues Jam’, ‘Slim’ e la cover di Jimmy Redd ‘My Babe’.
Il Super Deluxe e il Deluxe box set includono speciali, una custodia e stampe esclusive, le note complete di Anthony De Curtis che raccontano la storia della produzione dell’album, l’impatto culturale con la sua uscita, foto inedite e memorabilia rari. ‘Questo album resiste’, dice Keith Richards. ‘L’ho ascoltato e non attraverso la nebbia della nostalgia, perché non mi influenza in questo senso. Questo disco è più della somma delle sue parti. Lo ammiro davvero. Ci stavamo divertendo e si sente.‘
‘Talk Is Cheap’ CD e vinile tracklisting:
- Big Enough
- Take It So Hard
- Struggle
- I Could Have Stood You Up
- Make No Mistake
- You Don’t Move Me
- How I Wish
- Rockawhile
- Whip It Up
- Locked Away
- It Means A Lot