System Of A Down, le rivelazioni di Serj Tankian sul silenzio degli ultimi anni della band
Il 13/07/2018, di Federica Cafagna.
Con una lettera diretta ai fan; così il frontman dei System Of Down, Serj Tankian, ha rivelato le ragioni del silenzio degli ultimi anni della band, un silenzio durato oltre dieci anni. Si tratta di una risposta, estremamente sincera, all’intervista rilasciata dal chitarrista Daron Malakian alla rivista Kerrang!, in cui spiegava la ragione del silenzio discografico della band, in riferimento a Hypnotize del 2005. Nel corso dell’intervista, Malakian ha affermato che Tankian non volesse neanche registrare i due album usciti nel 2005, Mezmerize e Hypnotize e di come, recentemente, il cantante si fosse rifiutato di partecipare a nuove registrazioni. Così ieri sera è arrivata la risposta tramite un post rivelatore, sulla pagina personale di Tankian:
“Siamo molto fortunati, ad avere dei fan che chiedono un nuovo disco, e che nell’attesa sono nate molte voci di corridoio riguardo la nostra incapacità di scrivere pezzi nuovi. Voglio adesso svelarvi tutto quello che c’è dietro il nostro silenzio discografico, per fare in modo che i giornali smettano di riportare solo mezze dichiarazioni o cose non vere. È vero che io e solo io sono stato responsabile per la pausa che i SOAD si sono presi nel 2006. Tutti gli altri volevano mantenere gli stessi ritmi, per andare in tour e registrare dischi. Io non volevo più farlo. Per molte ragioni:
1. Artistiche: ho sempre pensato che continuare a fare la stessa cosa con le stesse persone nel tempo sia artisticamente ridondante anche per un gruppo dinamico come il nostro. In quel momento, sentivo di aver bisogno di un po’ di tempo per lavorare da solo. Non escludevo di tornare con la band più tardi.
2. Di Uguaglianza: quando abbiamo iniziato, il nostro input creativo e le nostre entrate finanziarie erano quasi uguali all’interno della band. Quando ‘Mezmerize / Hypnotize’ sono usciti, Daron controllava sia il processo creativo e guadagnava molto più di tutti noi, per non parlare del fatto che voleva essere l’unico a parlare con la stampa.
3. Volevo lasciare la band prima di ‘Mezmerize / Hypnotize’ per questi motivi, che avevano modificato la visione dei SOAD. E’ per questo che personalmente non mi sento così vicino alla musica di quei due dischi. Avevo scritto delle canzoni, ma che sono state bloccate da promesse non mantenute.
Poi è passato un po’ di tempo, ognuno di noi ha fatto le sue cose. La mia carriera da solista mi ha dato fiducia come autore e compositore, al punto di poter tornare dai SOAD, solo per fare un tour e godermi la compagnia degli altri, cosa che abbiamo fatto e continuiamo a fare.
Sapevo che gli altri volevano fare un disco, ma avevo i miei dubbi. Ogni tanto ci sono stati delle esplosioni emotive, in cui ci si dava a vicenda la colpa per la nostra inattività discografica.
Dopo un lungo periodo di riflessione e di elaborazione, circa due anni fa, sono andato dai ragazzi con una proposta per il futuro dei System Of A Down.
Volevo correggere i torti del passato e stabilire un modo in cui potessimo essere tutti felici, così ho consigliato quanto segue:
1. Uguale input creativo: ormai, avevo pubblicato cinque dischi solisti ed ero migliorato come scrittore di musica, e Daron stava migliorando come scrittore di testi, quindi ho proposto che ognuno di noi portasse sei canzoni che tutti i membri della band approvassero pienamente, lavorando su di essere, inserendo i riff di Shavo.
2. Divisione editoriale equa: Personalmente ritengo che una band sia una partnership paritaria ed il modo di dividersi i soldi dovrebbe riflettere questo stato.
3. Director’s cut: chiunque abbia scritto la canzone prende la decisione finale sulla possibilità di registrarla, dopo aver esaurito tutti i tipi di idee provenienti da chiunque all’interno del gruppo. L’ho proposto perché in passato mi è successo di portare delle canzoni che sono state trasformare al punto che a me non piacevano più.
4. Sviluppare un concept-album, in modo da non proporre semplicemente “un disco nuovo”, ma un’esperienza completa.
(Ovviamente sto omettendo molti altri dettagli qui come concordare il “suono” di un nuovo disco[…]).
Tirando le somme, ho dovuto mettere dei paletti per il mio ritorno in studio con i SOAD, perché sapevo che non sarei mai stato felice di tornare a lavorare come facevamo in passato. E siccome non siamo riusciti a metterci d’accordo su questi punti, abbiamo deciso di accantonare l’idea di un disco, per il momento.
Il mio unico rammarico è che non siamo stati in grado di darvi un altro disco dei System Of A Down. Per questo mi scuso.
Grazie per aver letto.”