Immortal, Demonaz parla dell’infortunio al braccio e del prossimo album
Il 12/06/2018, di Giuseppe Cassatella.
Il 6 luglio gli Immortal pubblicheranno il loro attesissimo nuovo album ‘Northern Chaos Gods’. La leggenda del black metal norvegese, cantante e chitarrista Demonaz ci parla degli esordi del gruppo e di che cosa l’abbia spinto a fondare una band nella scena metal underground dei primi anni ’90.
“Sono sempre stato addentro al lato oscuro della musica: prima heavy metal, thrash metal, poi nacquero le band black e death metal underground. Ho voluto fondare il gruppo definitivo nel 1990. Avevo in testa il nome IMMORTAL e una visione ben chiara. Non ho mai pensato che appartenessimo a una scena. Adoravo i primi album di Celtic Frost, Venom e Bathory, che mi hanno ispirato nel realizzare musica oscura e fredda. Il nostro primo vinile è stato un 7″ nel 1991, cui è seguito il primo album ‘Diabolical Fullmoon Mysticism’ l’anno successivo.
L’ispirazione nel dare l’avvio agli Immortal mi è venuta dall’ambiente in cui sono cresciuto: il freddo inverno, le foreste scure, le imponenti montagne e i ghiacciai. Volevo qualcosa di unico che unisse testi e musica. Ho creato Blashyrkh, che significa ‘il reame di tutta l’oscurità e il gelo’.
Il lato della natura rigido, freddo e oscuro è un’ispirazione senza fine; una parte della misteriosa forza che ci circonda e lentamente cancella tutto. È senza tempo, senza regole né vincitori. È la profonda fascinazione e il rispetto per la natura costruiti sull’istinto. Vedo l’orgoglio, la potenza e la grandezza da una prospettiva oscura.
Sono devoto agli esordi del black metal: le notti nei boschi ad abbracciare l’oscurità, sputare il fuoco, ossessionati dalla luna invernale. Tutto ciò ha tenuto vivo il mio spirito. Mi ha ispirato a scrivere riff, testi e musica e sta alla base della nostra musica. Le canzoni del nuovo album non fanno eccezione. Ogni riff, linea, parola e canzone degli IMMORTAL negli anni sono stati nelle mie orecchie e nella mia testa, dalle profonde foreste fino alle gelide cime dei monti.
Anche i primi album dei Bathory ‘Under The Sign Of The Black Mark’ e ‘Blood Fire Death’ sono stati un’enorme fonte di ispirazione. Quorthon rimane tuttora uno dei maestri per me e mi ha ispirato anche dal punto di vista lirico. Nel 1997, mi è stata diagnosticata la tendinite nel braccio sinistro. Non potevo più esibirmi dal vivo, ma non ho mai smesso di suonare o comporre. Nonostante ciò, abbiamo continuato a lavorare sulla musica come prima. Sono stato ricoverato per un intervento al braccio nel 2014 e ho iniziato a scrivere i primi riff per il nuovo album ‘Northern Chaos Gods’ nel 2015. È stato un sollievo concentrami di nuovo sulla musica ed entrare in studio per registrare le chitarre per il nuovo disco, oltre che cantare i miei testi.
Non scenderò mai a compromessi – per nessuna ragione al mondo – a discapito della mia originaria visione di condurre i fan attraverso il regno ghiacciato di Blashyrkh con la musica definitiva, truce, fredda, oscura e senza tempo”.
Tracklist:
1. Northern Chaos Gods
2. Into Battle Ride
3. Gates To Blashyrkh
4. Grim and Dark
5. Called To Ice
6. Where Mountains Rise
7. Blacker Of Worlds
8. Mighty Ravendark