Decapitated, le prime parole dopo la prigione
Il 24/03/2018, di Maria Teresa Balzano.
E’ con un post su Facebook che il chitarrista co-fondatore dei Decapitated, Wacław ‘Vogg‘ Kiełtyka, si esprime per la prima volta da gennaio, quando le accuse di stupro e rapimento contro i death metallers polacchi sono cadute.
‘Siamo innocenti. Siamo liberi. Siamo di nuovo a casa. E siamo pronti a tornare con la band.
Gli ultimi mesi sono stati uno dei periodi più terribili e irrazionali della nostra vita.
La prigione è un posto orribile.96 giorni di carcere e quasi un mese fuori dal carcere, durante i quali abbiamo avuto a che fare con la paura, l’incredibile stress, la depressione e persino la violenza.
E ‘stato un momento davvero difficile, specialmente per le nostre famiglie.
Stare in prigione in un altro paese con accuse del genere è un’esperienza estrema.
Non lo auguriamo a nessuno. Ha causato sia a noi sia alle nostre famiglie giorni stressanti e notti insonni.
La cancellazione del tour ha provocato si la perdita dei soldi che usiamo per sostenere noi stessi e le nostre famiglie, ma, cosa peggiore di tutte, ci è costata la reputazione professionale in una comunità che abbiamo amato e di cui siamo stati membri per tutta la vita.
Mentre eravamo in carcere, sfortunatamente, non abbiamo potuto comunicare con il mondo esterno, lasciando i nostri fan e la community metal in balìa di molte notizie e post sui social media contenenti informazioni inaccurate perché non riportavano alcuna dichiarazione diretta da parte nostra, la band, le uniche persone direttamente coinvolte in tutto questo.
Non potevamo parlare di come si stava svolgendo la storia. Così le persone, scioccate dalla notizia, hanno iniziato a raccontare cose non veritiere senza sapere che i fatti avrebbero portato a conclusioni opposte.
Si sono fatti un’opinione su di noi velocemente e in un modo molto pubblico.
Nell’era di internet è davvero facile rovinare qualcuno, rovinarne la vita, la famiglia, la carriera.
Alcuni media si sono lanciati sulla notizia e hanno creato una storia incoerente, prendendo un solo pezzo del puzzle e ricamando intorno ad esso la storia che volevano raccontare su di noi.
Per coloro che ancora non lo sanno: il nostro caso è stato ritirato. Tutte le accuse contro tutti i membri sono state ritirate.
Le parole feriscono. Le parole contano. La verità conta.
Le molestie sessuali sono reali e esistono reati contro le donne? Sì, ed è orribile.
E le false accuse? Sì, succede davvero. E anche questo è orribile.
Molte persone ogni giorno vengono accusate ingiustamente e la comunità metal non è immune. Sfortunatamente è successo a noi.
Le persone che muovono false accuse verso qualcuno non sembrano capire che ciò può rovinare la vita di quel qualcuno senza che loro debbano affrontarne le conseguenze pubbliche. Una falsa accusa può cambiare la vita in un momento. Un giorno, tutto è normale. Poi il giorno dopo ti svegli in carcere con un verbale della polizia.
Sei segnato, stigmatizzato, mentre aspetti di vedere come si svolgono le cose, anche se le accuse non sono vere.
E poi, quando tutto è finito, non è più un “tema caldo” su internet. Non molte persone passano il tempo sui social media a diffondere la verità, non molte persone si preoccupano di quale sia la verità. È difficile provare sollievo quando ciò accade.
Non possiamo e non accetteremo mai la versione di qualcun altro su chi siamo.
Questo è il motivo per cui abbiamo scelto di tornare insieme con la band. Sappiamo chi siamo e con queste basi possiamo tenere alta la testa e nostra musica.
Voglio ringraziare tutti voi – famiglie, amici, altre band e i nostri fantastici fan – per la vostra fiducia in noi e
il vostro supporto in una situazione orribile. I nostri incredibili avvocati, Steve Graham, Karren Lindholdt, Chris Bugbee, Jeffry Finner e tutte le squadre che ci sono state vicine: il nostro management e la nostra etichetta.
Non ha prezzo rendersi conto che abbiamo così tante persone che erano, sono e saranno con noi. Voi sapete chi siete.
Voglio anche ringraziare il Mr. Dominik Tarczynski del Parlamento polacco che ci ha fatto visita a Spokane per verificare se i nostri diritti umani fossero stati garantiti durante l’intero processo, per sostenere le nostre famiglie fin dall’inizio. Significa molto più di quanto le parole possano esprimere.
Ci sarà più tempo in futuro per parlare del nostro rientro sulle scene, ma per noi ora la cosa più importante è tornare alle nostre vite, tornare alle persone, ai luoghi e alle cose che ci sono state portate via, è tornare a ciò che è diventato ancora più prezioso per noi mentre eravamo via.
Siamo ansiosi di riavere le nostre vite e siamo grati per questa opportunità.
Siamo davvero dispiaciuti di essere stati costretti ad annullare tour e festival, ma lavoreremo molto duramente per rimetterci in pari ed incontrare di nuovo tutti voi, la nostra community.
“From Pain To Strength” è ancora un motto valido.
Grazie a tutti, per la vostra pazienza.
Vogg’
Questo il link al post originale: http://www.facebook.com/waclaw.kieltyka/posts/10155459902516239